Fiat – Chrysler: più difficile del previsto

fiat Sergio Marchionne"Siamo rimasti sorpresi da quanto poco sia stato fatto nei 24 mesi precedenti il nostro arrivo", così esordisce Sergio Marchionne, amministratore delegato sia di Fiat che di Chrysler, al Salone dell'Auto di Francoforte, importante appuntamento per il mondo dell'automotive.

Il manager italo-canadese, negli ultimi mesi impegnatissimo in America in vista della presentazione del piano quinquennale di Chrysler, ha approfittato dell'occasione per fare il punto sullo stato dei lavori dell'alleanza: il Gruppo Fiat ha acquisito infatti il 20% della nuova società Chrysler Group, ma una volta restituiti i fondi allo stato americano e raggiunti gli obiettivi di risanamento, l'azienda italiana potrà aumentare la sua quota fino al 51 per cento.

I piani di Marchionne prevedono la cessione a Chrysler di tecnologia, piattaforme e propulsori per costruire vetture a basso impatto ambientale, ormai sempre più richieste anche dal mercato statunitense.


Secondo Marchionne la ristrutturazione di Chrysler sta procedendo lentamente ma accelererà a partire dal 2010, il lavoro di integrazione delle due aziende è tra l'altro appena cominciato, bisogna aspettare novembre, quando i vertici Fiat spiegheranno alla stampa e alla comunità finanziaria il futuro della Chrysler e l'intervento della Fiat nel loro futuro.

Per ora si sa soltanto che nell'impianto torinese della Bertone verranno prodotti alcuni modelli Chrysler destinati certamente al mercato Usa, mentre rimane ancora incerta la possibile produzione della Fiat 500 nell'impianto messicano di Toluca.

A parere dell'amministratore delegato Fiat, infine, si arriverà alla soglia produttiva di 6 milioni di autovetture, già prevista come taglio minimo per poter competere sul mercato, da soli con Chrysler (escludendo quindi un possibile reingresso nell'intricata vicenda Opel).

Articolo redatto da Carsitaly.net

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